Storia del make up e strani costumi dell’antichità

Storia del make up e strani costumi dell’antichità

La storia del make up racchiude una moltitudine di aneddoti particolari legati, anche, a strani costumi dell’antichità. Molte persone, infatti, usano il trucco oggi come forma di espressione. La verità è che questo utilizzo odierno non è così lontano da quello dei nostri antenati, nonostante sia cambiato molto nel corso degli anni.

Non è un segreto per nessuno che i colori abbiano un certo effetto sul comportamento umano e trasmettano emozioni o sentimenti. In tempi molto remoti, abbiamo iniziato a decorare i nostri corpi con colori e materiali diversi e la storia del make up lo può testimoniare.



Quando diciamo “abbiamo iniziato”, sono inclusi uomini e donne, anche se oggi il trucco è molto più legato alle donne. L’utilizzo del make up è sempre stato quello di mettere in evidenza alcune caratteristiche, nasconderne altre, raggiungere un proprio ideale di bellezza o un certo status sociale.

Mentre è vero che alcune culture hanno usato il trucco per intimidire i propri nemici in combattimento, in questo articolo ci concentreremo sull’ideale della bellezza legato alla storia del make up.

Storia del make up e strani costumi dell’antichità

Egiziani

Sicuramente hai visto molti film o serie tv sull’antico Egitto e nella storia del make up non manca di certo un accenno a questo tipo di trucco, nemmeno di originalità. La sovranità egiziana amava truccarsi perché credeva che il make up fosse in grado di proteggere da alcune malattie storiche e permettesse loro di avere uno status sociale ben definito.

I colori che venivano utilizzati in particolare erano le tonalità del nero e del verde. Il resto era dato dai vestiti e dall’indossare pietre preziose. Si dice, infatti, che Cleopatra usasse l’eyeliner e ombretti neri o verdi.

Polvere d’antimonio

Il Kohl, più comunemente conosciuto come Kajal, è un cosmetico che ha una storia del make up molto molto antica. Era ed è oggi utilizzato da uomini e donne, specialmente in Medio Oriente, in parti dell’Africa e dell’Asia. È stato applicato sugli occhi per proteggerli dal sole e per abbellirli.

Questo cosmetico è di colore nero e, all’epoca, era molto tossico. Tuttavia, è stato a lungo l’utilizzo preferito per scurire le palpebre.

Inghilterra e Make Up

Ai tempi di Isabella I, l’uso del trucco era pane quotidiano. La storia del make up racconta che la regina indossava un trucco a base di piombo per sbiancare la pelle e coprire le cicatrici derivanti dal vaiolo.

In molte culture, compresa l’Inghilterra, erano soliti associare la carnagione scura con un basso status sociale e al lavoro pesante nei campo sotto il sole. Per questa ragione, sia la famiglia reale che la nobiltà, cospargevano i loro volti di bianco.

Tra le stranezze di Isabella I, la storia del make up, racconta che utilizzava una miscela a base di piombo e aceto che veniva chiamata “zucchero di Saturno”. Normalmente veniva usata per accentuare l’incarnato, ma in seguito si seppe che scoloriva la pelle, provocava putrefazione dentale e perdita di capelli.



Curiosità dall’antichità

Nella storia del make up, fortunatamente per noi, c’erano diverse “tecniche” che è meglio non aver mai provato.  Altri esempi? L’utilizzo di letame di coccodrillo per rimuovere le macchie della pelle, il sudore dei montoni per la stessa funzione e così via.

C’era un circolo vizioso anche sul tema delle parrucche. La loro diffusione, infatti, non era propriamente legata allo stile di un tempo, bensì in seguito alla generazione a macchia d’olio di perdita di capelli a causa delle sue stesse componenti chimiche.

Per quanto riguarda i capelli tinti, tinture e coloranti, questi non sono un’esclusiva dei nostri tempi. Nell’antichità le donne usavano acido solforico con l’aggiunta di rabarbaro per tingere i capelli, che alla fine ne causava anche la caduta per via degli effetti corrosivi.

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Insomma, la storia del make up ci porta a tirare delle conclusioni: trucco e parrucco nel corso della storia ha, sicuramente, segnato la nostra epoca; ma le innovazioni in tema di make up hanno fatto passi da gigante per giungere sino ad oggi (e meno male!). Non credi anche tu?



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Anna Rosa Montalbò

Mi chiamo Anna Rosa Montalbò, classe 87 e ho conseguito la laurea in giurisprudenza magistrale con specializzazione in criminologia psichiatrica forense e neuroscienze del marketing. Sono una creator digitale con competenze specializzate in grafica, comunicazione e... ovviamente ricette. Sono mamma di Alice e del mio progetto culinario a 360° intitolato "C’ena una Volta" su Instagram. Da diversi anni, ogni giorno, condivido ricette particolari, sane e grafiche, arricchite da consigli di ogni genere. Il mio modo di condividere le ricette richiama la mia prima passione e professione di grafico. Come foodblogger italiana e creativa digitale, cerco di dare un tocco di colore e vivacità a tavola dei miei follower.
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